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 ŞANLIURFA

Şanlıurfa, la "città dei profeti", nota anche come Urfa e con il suo antico nome Edessa, è un centro spirituale e meta di pellegrinaggio, luogo sacro per ebrei, cristiani e musulmani. Il luogo è legato alla memoria dei profeti Giobbe e Abramo. Ufficialmente, la città fu fondata nel IV secolo a.C. ma a seguito di alcuni ritrovamenti nelle zone circostanti si ritiene probabile che le origini siano molto più antiche, risalenti al 9000 a.C. Nel corso della storia, la città è stata conquistata ripetutamente e dominata da molte civiltà, tra cui Sumeri, Babilonesi, Assiri, Persiani, Romani, Bizantini e Arabi.

Il Balıklı göl, situato nel centro della città,  è una piscina sacra ritenuta dai musulmani il luogo dove Abramo è stato gettato nel fuoco da Nimrod. Si narra che quando Abramo venne gettato nel fuoco, Dio intervenne e lo lanciò in aria facendolo atterrare proprio in questo punto. In quel momento le fiamme diventarono acqua e i tronchi bruciati si trasformarono in pesci. Ancora oggi il Balıklı göl è popolato di carpe che sono considerate sacre.

Negli ultimi anni, reperti archeologici portati alla luce a Şanlıurfa hanno fornito informazioni importanti sulla storia dell'umanità. La città ospita il Museo di Haleplibahçe, uno dei più grandi e preziosi musei della Turchia, composto da due sezioni principali, una dedicata ai mosaici e l'altra ai reperti archeologici. Uno degli oggetti più affascinanti esposti è una scultura di 9500 anni, la più antica scultura umana a grandezza naturale.

Nella sezione dei mosaici si può oggi ammirare l'antico mosaico di Orfeo, realizzato nel 194 d.C. Rinvenuto  nel 1980, fu portato negli Stati Uniti con mezzi illegali. Dopo lunghe trattative diplomatiche, il prezioso mosaico è tornato a Şanlıurfa nel 2015. 

 

GÖBEKLI TEPE

Göbekli Tepe, situato a circa 20 km a nord-est di Şanlıurfa, vicino al confine con la Siria, è un sito archeologico risalente alla fine del Neolitico o all'inizio del Mesolitico. Vi è stato rinvenuto uno tra i più antichi esempi di costruzione in pietra (si suppone un tempio) datato al X millennio a.C., quindi risalente come minimo a 11600 anni fa. La struttura del Göbekli Tepe è composta da decine di colonne monolitiche alte da quattro a cinque metri disposte lungo almeno 20 anelli concentrici. I pilastri del sito sono decorati con elaborati rilievi raffiguranti animali tra cui gazzelle, giaguari, asini selvatici e pecore selvatiche. Queste decorazioni hanno portato gli studiosi a considerare il sito come un vero e proprio luogo di culto, dove i devoti, probabilmente appartenenti a comunità diverse, si sarebbero riuniti per eseguire rituali. Gli scavi furono iniziati nel 1995 da una missione congiunta del museo di Şanlıurfa e dell'Istituto Archeologico Germanico. Per la sua unicità, il sito archeologico di Göbekli Tepe è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO nel 2018.  Di recente (2021), gli scavi archeologici hanno portato alla luce un altro centro di culto non molto distante.

36 -  MARDIN
Mardin, situata sulla Via della Seta tra i fiumi Tigri e Eufrate,  è uno dei più antichi insediamenti dell'Alta Mesopotamia. Nel corso della sua lunga storia è stata sotto il dominio di civiltà diverse, tra cui gli Assiri e gli Ittiti, fino alla conquista da parte dell'Impero Romano e poi dell'Impero Bizantino.

L'attenzione del visitatore è subito catturata dall'architettura originale delle case addossate al pendio della collina, tutte costruite in pietra calcarea color miele. Quando il sole della Mesopotamia si riflette sulle facciate delle case, la città si illumina di una meravigliosa luce calda e per questo Mardin è chiamata "la città del sole". Ospita moschee, chiese e monasteri ed altri edifici religiosi di grande valore storico e artistico.

Ulucami, situata nel centro di Mardin, è una delle più antiche moschee dell'Anatolia, costruita nel XII secolo. Il suo magnifico minareto impreziosisce lo skyline della città.

Il  monastero siro-ortodosso di Deyrulzafaran, noto anche come "monastero dello zafferano" per via del colore giallo della pietra con cui è costruito,  si erge sul sito di un tempio dedicato al dio del sole assiro Shamash, che fu poi convertito in castro dai Romani. Dopo che i Romani si ritirarono dalla fortezza, fu trasformato in monastero.

All'interno del monastero si possono ammirare antichi mosaici e sono conservate una Bibbia siriaca antica e una pietra sacra. Si narra che qui sia stata istituita la prima scuola di medicina. ll monastero ospita le tombe di 52 patriarchi assiri.

Mardin è famosa per la produzione di vino e la manifattura di gioielli artigianali realizzati in filigrana di argento, chiamati telkâri.

37 - IL MONASTERO DEYRULZAFERAN
Il monastero Deyrulzafaran, noto anche come "monastero dello zafferano" per via del colore giallo della pietra con cui è costruito, si trova a poca distanza da Mardin. Costruito su un complesso utilizzato dagli Assiri come Tempio del Sole, dopo il XV secolo fu convertito in monastero. Oggi il Deyrulzafaran è uno dei centri religiosi importanti della Chiesa siriaca, visitato da numerosi fedeli sparsi in tutto il mondo. Il Monastero è la residenza del metropolita di Mardin.